Introduzione

“2050: COME CI ARRIVIAMO? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti” è la mostra temporanea che racconta le sfide e le prospettive della Strategia Europea per la Mobilità Sostenibile. Inaugurata il 22 dicembre 2021 presso il Muse – Museo delle Scienze di Trento, sarà possibile visitarla fino al 26 giugno 2022.

In questa occasione, il nostro intervento è consistito nella creazione di un sistema narrativo sviluppato per integrarsi con il progetto ideato dallo studio Mario Cucinella Architects, che prevede un allestimento realizzato con i filati rigenerati dalle reti da pesca e materiali di scarto riciclati.

Nell’approccio scelto per comunicare, valorizzare e fare riflettere sul tema della transizione ecologica e l’importante obiettivo di arrivare al 2050 con una mobilità a emissioni zero, abbiamo ritenuto essenziale focalizzarci sul creare un’esperienza coinvolgente e interattiva. Come l’informazione passa da un neurone all’altro tramite le sinapsi, così i visitatori possono muoversi all’interno della mostra, seguendo i percorsi che collegano le informazioni e i dettagli relativi al rapporto tra mobilità e sostenibilità nel contesto europeo, interregionale e locale.

“Ecco quindi come un segno tracciato da un grande architetto diventa una narrazione grazie a un nostro piccolo contributo.”
Cit. Jader Giraldi

Sviluppo della lavorazione e del concept

Il percorso didattico sulla viabilità sostenibile è uno spazio della conoscenza in cui gli stimoli sensoriali si fondono, interagendo con il visitatore fino a suscitare un vero e proprio desiderio di futuro. I contenuti del percorso sono stati posizionati secondo una logica semplice: un lungo tavolo centrale con gli obiettivi principali della strategia europea e ai lati 6 Hub di approfondimento, contenitori multimediali in cui i ragionamenti sono contaminati da contrappunti che alternano elementi storici passati a visioni future.

La narrazione ha un approccio complesso (cum-plexus), lo snodo e l’incrocio temporale diventano l’espediente interpretativo del tema della mostra e, in generale, anche della società. Il visitatore si muove tra presente, passato e futuro, visti nelle loro diverse declinazioni: possibilità, sfide e paure.

A conseguenza di questo ragionamento, l’utilizzo degli Hub non è da intendersi come una suddivisione in stanze separate, ma piuttosto una serie di porte di accesso a contenitori della conoscenza e dell’esperienza. Ognuno contiene un focus su un tema specifico della mobilità sostenibile, resiliente e intelligente, e una smart grid temporale che crea le connessioni tra le relative esperienze del passato e le possibilità del futuro.

Cosa sono gli Hub

Il racconto all’interno dell’Hub si sviluppa seguendo la struttura di un pattern che, progettato per soddisfare tutte le sensibilità percettive dei diversi singoli visitatori, viene ripetuto in ognuno di essi. La riproduzione di questo sistema visivo, coadiuvato dalla presenza di icone grafiche, rende semplice il riconoscimento dei diversi format di apprendimento distribuiti all’interno della mostra e ne palesa le funzionalità.

Le pareti di questi spazi sono dei grandi fogli in cui si trovano raccolti appunti di conoscenza che inducono il visitatore a fare la sua propria sintesi sui concetti espressi, a porsi domande sul futuro che ci aspetta e contemporaneamente iniziare a relazionarsi con i cambiamenti che verranno introdotti nei suoi comportamenti e nelle sue abitudini per favorire i processi di viabilità sostenibile.
Oltre all’impianto grafico, per guidare e informare il visitatore sono state progettate diverse esperienze, create con l’applicazione di differenti tecnologie ed espedienti scenografici: video e schermi interattivi, docce sonore emotive, un diorama dinamico, modellini e piattaforme social spazio temporali.

Dopo aver portato il visitatore avanti e indietro nel tempo, abbiamo voluto chiudere il percorso espositivo riposizionandolo nel contesto odierno, l’adesso e qui: il punto fermo su cui poggiarsi per lanciare la propria azione verso il futuro.

La Newsroom e The Wall

La NewsRoom, posta come penultima esperienza, è l’elemento di connessione con la cronaca odierna collegata al tema trattato; una finestra aperta dall’interno della mostra su ciò che si sta scrivendo nel mondo durante il tempo di svolgimento della stessa. All’interno del percorso questo è il momento di maggiore presa di coscienza, un’ammissione responsabile che il tema di cui si tratta non solo è ancora da scrivere ma si sta scrivendo ora.

Infine, il visitatore è chiamato ad agire attivamente partecipando ad una grande opera di indagine collettiva posta a conclusione del percorso: The Wall, un grande muro di oltre 6 metri su cui, srotolando un filo di cotone colorato, si collegano gli apprendimenti acquisiti a opinioni e pareri, invitando chi vi partecipa a visualizzare il proprio impegno rispetto alle tematiche della mostra.
The Wall offre al Museo e alla comunità una restituzione immediata, a fine percorso, del rapporto di cinque generazioni di cittadini con questo tema. Questo format finale rappresenta il richiamo ad impegno e responsabilità personale: questo è lo spazio dell’azione, della misurazione dell’impatto individuale e della condivisione con la comunità di un impegno preso in prima persona.

Conclusioni

Passato, presente e (soprattutto) futuro sono i tempi della mostra, ciclicamente interconnessi da sinapsi spazio temporali.
In fondo cosa è una sinapsi?
Un sentiero nel bosco della memoria aperto con l’accetta e attivato da una visione.

È questa la suggestione che ci ha spinti a sviluppare lo schema narrativo della mostra, tracciando la mappa di un viaggio tra le nuove sfide e le strategie che riguardano il tema della mobilità sostenibile, dal piano internazionale a quello locale, dal contesto comunitario al coinvolgimento individuale.