IL PROGETTO CROSSINNO
Ad inizio 2022 siamo stati parte attiva assieme ad Informest di un progetto Interreg tra Italia e Austria in Friuli-Venezia Giulia che ha coinvolto il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago (PN) e il Museo Carnico delle Arti Popolari di Tolmezzo (UD) con l’obiettivo principale di creare delle connessioni fra le imprese del territorio e i due musei oggetto dell’intervento.
I due enti partivano da un livello diverso di storicizzazione di questo rapporto, portandoci ad agire a più livelli per identificare delle proposte adatte a ciascuno di essi grazie alla collaborazione con il Professore Guido Guerzoni che si è occupato di redarre un piano di sviluppo articolato in due sezioni composto da:
- Analisi delle migliori pratiche, delle potenzialità e delle linee d’intervento
- Piano strategico: obiettivi, azioni e priorità
Le relazioni del Professor Guerzoni hanno permesso di offrire ai dirigenti della Regione, nonché ai singoli operatori museali, un quadro approfondito e chiaro di come i due enti museali si possano sviluppare con specifici interventi nei prossimi anni.
Museo Carnico delle Arti Popolari di Tolmezzo
Il progetto legato al Museo Carnico delle Arti Popolari di Tolmezzo ha previsto due incontri; il primo rivolto agli operatori museali, al comitato scientifico e alla Direzione Cultura della Regione Friuli-Venezia Giulia, il secondo è stato esteso agli imprenditori locali.
Gli argomenti trattati in queste occasioni sono stati:
2 Aprile 2022
Le best practices di settore, a cura della Dottoressa Monica Rusconi e del Dottor Daniele Lupo Jallà
15 Aprile 2022
Cogenerazione, a cura del Dottor Roberto Pagliara, in confronto con il Comitato Scientifico del Museo e la Direzione Cultura della Regione Friuli-Venezia Giulia.
Gli Output
Per l’area di Tolmezzo si è partiti da una relazione tra imprese e museo che è risultata non essere ancora completamente matura.
Durante gli incontri svolti con gli imprenditori emerge però un potenziale interesse e attenzione da parte di quest’ultimi verso le attività del museo, che necessita quindi, in quest’ottica, di innovare il suo racconto e di far emergere quelle storie che possono essere utili a raccontare le filiere produttive oggi esistenti.
Il punto di partenza è stato la realizzazione di una segnaletica didattica per uno spazio modello del percorso che abbiamo collocato all’interno della stanza di Linussio e resa riconoscibile da un segno grafico identificativo del percorso che può essere agilmente applicato anche ad altri spazi e contenuti.
Entrando nella stanza sarà quindi facile riconoscere e visualizzare le descrizioni dei seguenti oggetti iconici che rappresentano il museo:
- Gugjèt
- Conocchia (o Rocca).
- Famei
- Le monete di Linussio
- Libri di Tacamenti
In seguito abbiamo realizzato un insieme di storie mito collaborando attivamente con il museo in modo da far emergere i racconti delle botteghe, delle fornaci e delle filiere, con le loro icone e i loro miti, rendendo in questo modo evidente come la narrazione museale sia in grado di trasferire valore anche a quelle attività che, in continuità con quanto narrato, sono tutt’oggi produttive nel territorio.
Ne è nato uno storytelling, in forma di audio guide che rende omaggio al creatore del museo Michele Gortani e racconta, attraverso specifici focus, il tipico ambiente casalingo e le figure artigianali del legno e della ceramica, l’emblematico imprenditore tessile Linussio e ancora la filiera delle erbe mediche e curative, la cui storia valorizza e da risalto allo storico erbario presente nel museo.
Le audio guide funzionano tramite un QR-Code integrato nella segnaletica che abbiamo realizzato, rendendo così sufficiente inquadrare con la fotocamera del proprio telefono il simbolo in prossimità del punto di interesse per ascoltarne il contenuto, realizzando così un modello facilmente scalabile per integrazioni future.
Il visitatore verrà guidato da sette totem posizionati all’interno del museo, ma potrà iniziare a scoprire i racconti che lo attendono già prima di varcarne la soglia grazie alle informazioni che troverà sul cartellone esterno pensate appositamente per dare maggiore visibilità al contenuto introduttivo e incentivare le visite.
È da qui che inizia il percorso di innovazione generale del racconto del museo, consentendo alle imprese di comprenderne il potenziale narrativo e rappresentativo.
Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago
Il progetto legato al Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago ha portato, invece, all’organizzazione di cinque seminari che hanno coinvolto le istituzioni locali, gli operatori museali e le imprese del territorio.
Gli incontri si sono tenuti presso l’Eurohotel Palace di Maniago ad eccetto l’ultimo che ha avuto l’onore di svolgersi all’interno del Museo stesso chiudendo in un luogo simbolico il percorso svolto.
Gli argomenti trattati durante i singoli incontri hanno permesso di realizzare un percorso formativo che ha messo al centro il museo come ente in grado di qualificare la potenzialità commerciale delle aziende, grazie al trasferimento di competenze al giorno d’oggi strategiche, come l’e-commerce, la tutela dei brevetti, lo storytelling digitale, etc.
Il percorso ha trattato nel dettaglio i seguenti argomenti:
30 Marzo 2022
Le ultime novità dell’heritage management e dei musei d’impresa, a cura del Professor Guido Guerzoni
06 Aprile 2022
I nuovi strumenti per la comunicazione d’impresa e i miti e la realtà dello storytelling digitale, a cura del Dottor Iader Giraldi, CEO & Founder di Zeranta Edutainment
12 Aprile 2022
Le nuove frontiere della proprietà intellettuale, a cura dell’Avv. Davide Luigi Petraz, Co-managing Partner GLP
20 Aprile 2022
Le nuove tendenze del commercio elettronico, a cura del Dottor Fabrizio Barachino, Digital Strategist Zeranta Digital
26 Aprile 2022
Come funzionano i musei: quello che il pubblico non vede, a cura del Dottor Livio Karrer, Curatore del museo M9 di Milano
Grazie a questa serie di incontri siamo riusciti a ribadire la qualità del ruolo del museo nella produzione di valore e contenuti e la possibilità di attivare una sinergia con le imprese del territorio.
Gli Output
Per quanto riguarda il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago, le attività di relazione fra museo e imprese erano già mature.
Infatti, il museo mette già al centro della sua narrazione le attività delle imprese e spesso le introduce nel percorso espositivo come esempio del nuovo che si inserisce nel percorso storico degli oggetti.
Questo permette alle imprese di vivere il museo come un potenziale ente collaboratore in grado di rappresentarle e sostenerle in una logica promozionale o di PR.
L’incontro condotto dal nostro CEO Iader Giraldi, avvenuto circa a metà percorso, ci ha permesso di approfondire gli obiettivi desiderati dagli imprenditori e dagli operatori museali che consistevano nell’instaurare possibili collaborazioni su progetti concreti.
Durante questo confronto sono emersi due piccoli progetti che la Regione Friuli-Venezia Giulia potrebbe promuovere per arrivare a un cambiamento fattivo e aprire una fase 2 pragmatica di collaborazione fra imprese e museo.
Le possibilità di crescita che abbiamo individuato sono:
1. Virtual tour del museo come vetrina anche delle imprese:
Gli operatori museali hanno espresso l’esigenza di sviluppare un tour virtuale che consenta una visita digitale del museo. I vantaggi di tale visita interesserebbero soprattutto due target molto strategici: i tour operator e gli insegnanti delle scuole.
Il virtual tour permetterebbe a queste figure di fare una pre-visita da proporre poi a turisti e scuole tramite pacchetti dedicati a gruppi.
Nell’ambito di questo importante intervento di digitalizzazione, si potrebbe inoltre creare un’estensione del museo in virtuale, un preludio di Metaverso, permettendo al visitatore del museo di visitare anche tutte le aziende del territorio aderenti all’iniziativa.
Il vantaggio per le aziende sarebbe quello di avere a disposizione una vetrina digitale in un ambiente qualificato e facile da trovare. Si andrebbe così a realizzare uno dei primi musei di distretto digitale che unisce Heritage e Impresa, rappresentando in maniera innovativa un’eccellenza e portando una serie di vantaggi sia per le imprese sia per il museo che qualificherebbe ulteriormente il suo ruolo di connettore fra memoria e futuro.
2. Social media Center per la promozione del museo e delle imprese:
Anche questo progetto nasce come sintesi di due interessi diversi ma che coincidono negli aspetti produttivi e di realizzazione.
Il museo è già dotato di una capacità di produzione narrativa, di storytelling e di education grazie alle competenze nel produrre sapere e laboratori didattici nel corso della sua attività ordinaria e le operatrici manifestato l’esigenza di potenziare questa capacità con la costruzione di un centro media che gli consenta di produrre un numero maggiore di contenuti digitali per la promozione del museo e per il percorso didattico.
Le imprese, invece, hanno la necessità di implementare il loro storytelling digitale in una direzione video ed educational. Questo bisogno emerge da un’analisi fatta sia sui loro successi derivanti da sperimentazioni interne sia dai dati annuali sul marketing digitale internazionale che vede premiare, nel settore delle aziende manifatturiere, la produzione di contenuti nella direzione dell’education e del tutorial video.
L’unione delle esigenze emerse può portare alla realizzazione di un centro media in capo al museo, gestito dai suoi operatori già professionalizzati nello storytelling che potranno aiutare e sviluppare contenuti di qualità anche per le aziende che partecipano al progetto.
Conclusioni
Ancora una volta il team di Zeranta si è trovato a migliorare e innovare le esperienze museali, proponendo strategie e consulenze tecnologiche per incrementarne il valore mettendo al centro tutte le figure coinvolte.
Per concludere, il risultato per l’area di Maniago è quello di aver ribadito la qualità del ruolo del museo nella produzione di valore e contenuti e la possibilità di attivare la complicità di imprese e museo su due progetti ritenuti utili.
Nel caso di Tolmezzo il progetto ha creato un primo punto d’incontro tra ente e imprese, mostrando nel concreto come sia possibile gettare le basi di una relazione utile a entrambi i soggetti.